lunedì 12 gennaio 2015

on the Nile. Non ti perderai proprio adesso.

"Quei bambini non hanno niente, ma hanno ogni cosa, ogni sorta di consapevolezza del vivere, io non ho nulla se non il desiderio. Mi vien da piangere. E' immenso.", esordì lei.
"Sarà un'esperienza grande ed empirica. Sarai vicino al Nilo! Wow, diventerai più fertile!", rispose lui con una delle sue comicità naturali.

"Assolutamente, nell'anima."
"Limo a parte. Invidio la tua felicità, tanto."
"Non devi. Non devi perché è insita, ma effettivamente ho dovuto rimescolare un po' la terra, zapparla, arare le valli del mio cuore per scoprirne l'insita fertilità. Era tutto nascosto lì sotto, seppellito. Tutto lì che s'impreziosiva e  contemporaneamente insudiciava ad ogni colpo, ad ogni sprezzante pugnalata. Siamo simili. Prendi la vanga ed inizia a coltivarti.", terminò ed alzando gli occhi vide il suo sguardo addosso. Il solito, quello  consapevole ed anche un po' accecato.
Seguì una certa pausa, non troppo lunga.
Ricominciò lei prendendo un profondo respiro con la faccia a forma di sorriso: "La mia anima in questo momento vibra fortissimo. Riesco ad avvertirlo proprio a livello fisico."
"Sì, riesco a percepirlo a distanza."
"Davvero lo senti?"
"Fortissimo."
"Più niente m'importa della sofferenza che ho vissuto in quest'ultimi anni.", disse. "Tutte le ferite si rimargineranno, rimarranno solo la crosticina; le cicatrici bellissime d'ogni pugnalata ed il nero rossastro d'ognuna di esse brilleranno come rubino sotto la calda carezza del sole d'Egitto."

"Devo dirti una cosa che sento: stai facendo tutto bene. Tutto. Si vede che hai pochi rimpianti, insomma quelli giusti. Si vede, e sento che il tuo futuro è luminoso come Ra, il dio del sole che illumina le piramidi. Sento che tornerai...se tornerai, come una sfinge. Sarai ancora più libera, perché lo sei sempre stata. Sempre, cazzo! Libera e forte."
Il suo tono era solenne, sicuro come quello di un sacerdote impegnato nella sua predica.

"E questo ti farà nascer dentro  una bellezza e pienezza di te che ti spingerà a saperti nutrire da sola, indipendentemente, come si deve.", tali parole furono seguite da una lunga pausa di sguardi protagonisti. Poi ricominciò: " Ecco, questo è tutto quello che ho provato verso di te in un secondo. Non ti perderai proprio adesso."
"Se mi perderò sarà solo per trovarmi. Mai più mi perderò perché mai più mi troverò nella condizione d'esser stata abbandonata; ora mi amo moltissimo. Quello che sto facendo è un continuo chieder perdono alla mia anima per aver creduto di aver bisogno di un altro individuo per salvarmi. Le ho chiesto perdono per averla affossata e subordinata, per aver "perso" tempo, per essermi costretta nello scantinato buio anche e soprattutto quando c'era il sole."
Entrambi sapevano che il loro scambio d'Essenze era giunto al termine.
Si salutarono sorridendo l'uno al cuore dell'altro.



(Fishermen’s boat is seen on the Nile River in Cairo, Egypt, on Dec. 22, 2014.Photo by @Panchaoyue http://ift.tt/1x3uSjo)